Cernobyl e la lettura di un libro: La morte del fiume E poi ancora: Se una notte d’inverno un viaggiatore. I luoghi come l’ex ospedale psichiatrico di Maggiano.
Racconti e altri pezzi scritti per “Meno Tre” il giornale dell’Associazione l’Uovo di Colombo di Viareggio. Una associazione di volontariato che si occupa prevalentemente di sostegno alla salute mentale.
I racconti scritti per “Meno Tre” e l’appendice alla parte prima che contiene la testimonianza alla celebrazione dei venti anni di vita dell’Uovo di Colombo e due storie di donne che, dopo lunghe e tormentate vicende di ordinarie violenze, subite da parte dei maschi di casa, hanno trovato una uscita di sicurezza.
«Se lo incontravi per la strada giravi lo sguardo da un’altra parte perché era brutto. Corpo tozzo e contorto, testa larga e piatta, labbro inferiore pendulo, muso corto e schiacciato, barba e capelli incolti. Solo le orecchie erano regolari. Gli occhi nessuno li aveva mai visti, sempre coperti da occhiali scuri. Trasandato nel vestire, ondeggiava nel camminare come una barca alla deriva.
Però aveva un dono, sapeva suonare e cantare alla grande.
Dalla sua chitarra uscivano note pulite e dalla sua bocca parole dolci.
E la sua voce era di una soavità sconvolgente.
Lo chiamavamo Dongo e nessuno sapeva il perché.
Aveva un suo posto fisso per sedersi e, se per caso lo trovava occupato, faceva finta di niente e proseguiva per la sua strada, ma non si sedeva in nessun altro posto.
Ogni tanto spariva e ricompariva dopo giorni o anche mesi.
Dove era andato? Sarebbe tornato?
Sì, sarebbe tornato. Era sempre tornato..»