Piccolo sillabario dei pensieri inutili di Maria Pia Pieri

Un insieme di frammenti, tra il microcosmo di via Galli Tassi e via San Paolino, e il mondo che si apre fra piccoli e grandi atteggiamenti, osservazioni e le attenzioni per il particolare, il dettaglio.
Questi i “non racconti” di Maria Pia Pieri, raccolti in un Sillabario ironico e istruttivo per coloro che intendono capire il presente. Muovendosi tra le note e le piccole pieghe del sociale – come la vicina di casa o l’impenitente collezionista di fidanzate – l’autrice accompagna per mano, a momenti con insistenti strattoni, il lettore verso angoli reconditi, poco conosciuti e frequentati. Sarcastici i commenti, mai apertamente incisivi, su alcune “maniere” o gesti, compiuti da un popolo che pensa di aver rovesciato il mondo. Così il cagnolino al seno in cerca di affetti smarriti, il semaforo che diventa imposizione antidemocratica e sulle vette delle Alpi Apuane i giovinastri con le infradito.
C’è spazio anche per il Covid-19, e tutta questa brutta faccenda, alla fine, sembra una bislacca partita a scacchi giocata ad occhi chiusi.

«Ci siamo quasi. Il file è pronto, significativo, forse un po’ denso, ma tanto lo rivedrò e rivedrò fino all’ultimo momento e cercherò di alleggerirlo. Ah, la vecchiaia, per me è diventata ormai la ricerca di una perfezione sempre sfuggente e non sempre utile. Ma come facevo da giovane, quando spesso ero costretta a improvvisare o quasi? La sera per fortuna c’è Marco Paolini al Giglio, sono in prima fila, con poltrona centrale e due posti vuoti a destra e due a sinistra, mai accaduto prima, in certi momenti sembra che mi guardi e parli proprio a me. Mi fa un po’ male il collo, ma è per il lavoro precedente non per lui, il Calzolaio di Ulisse.
Sabato mattina, di nuovo. Ci sono, finalmente, un po’ stufa di tutto questo impegno ma cerco ugualmente di preparare una bella scaletta, chiara, da seguire a prima vista, e che so già non riuscirò a trovare al momento giusto. E le pagine e le parti del libro da leggere? Annotarle su un foglio o mettere i post-it? Ma come diavolo si scrive post-it in italiano? Fanno tanto lettrice professionale, ma forse non fanno per me.
Ora, comunque devo andare, è suonato il campanello, mi sono venuti a prendere. Non vedo l’ora di arrivare a stasera, stendermi sul divano e vedere Barnaby. La campagna inglese così verde e tranquilla e tutte quelle ammazzatine tra nativi e non mi rilassano tanto».

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