La vita affettiva, dell’uomo e del poeta Pascoli fu tormentata dalla dipendenza di un imperituro amore materno. Un amore quello per la madre, che è l’amore comune a tutti, che si struttura durante l’infanzia, per diventare un modello paradigmatico per gli amori futuri. Per il poeta fu l’amore in assoluto. Perduto temporaneamente ed idealmente ritrovato, in collegio ad Urbino, fu perduto, definitivamente, in seguito alla sua morte. Ma egli volle inseguirlo per sempre, senza più ritrovarlo. Il binomio Vita Morte farà la grandezza della sua arte, ma sarà, anche, il tormento segreto della sua vita.
Io devo dirti cosa da molti anni chiusa dentro… La vita che tu mi desti – o madre, tu – non l’amo… È uno sforzo così mesto viverla senza di questa vita! Ed è significativo che a distogliere Giovanni dai tentativi di suicidio, a Bologna, intervenga la Voce della madre… La vita, mia, che ti diedi lasciarla vuoi qui? Giovanni è sopravvissuto alle sue angosce di distruzione, soltanto, perché lei gli ha fornito, per consolarlo, la ri-creazione del Nido. É il segreto della sua esistenza e della sua arte. Giovanni lo rivela all’incredula sorella Mariù, che, avendo contribuito a ri-creare la famiglia ideale della loro infanzia, è convinta di essere stata l’unica donna depositaria di tutti i suoi affetti. Lo scenario, in cui il poeta rivela alla sorella il suo drammatico scacco esistenziale, è la notte dopo il doppio tramonto del sole dietro il Monte Forato. Il poeta ha assistito a quel miracolo della natura, con religiosa commozione, come se si trattasse di un sacro rito massonico – templare. Poi gli è apparso Zvanì.
Zvanì. Il fanciullino di casa Pascoli di Vincenzo Placido
Tralerighe libri editore
Pagine 278 – Euro 18,00
ISBN 9788832871012
Vincenzo Placido, laureato in Filosofia presso la facoltà di Lettere dell’Università «Aldo Moro» di Bari ed abilitato in Materie Letterarie, oltre che in Filosofia e Storia, ha svolto prevalentemente l’attività di docente presso le Scuole Secondarie di Secondo Grado. Contemporaneamente è stato impegnato, per molti anni, in un’intensa attività politica e amministrativa, assumendo ruoli congeniali alla sua attività professionale. É stato, infatti, Presidente del Consorzio Provinciale per l’Istruzione Tecnica e Professionale della Provincia di Lucca, Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Lucca, Vice Presidente del Teatro del Giglio e Presidente dell’Istituto Musicale Boccherini. Ha fatto parte del Comitato Nazionale per le Celebrazioni del 150° Anniversario della Nascita di Giacomo Puccini, ricoprendo il ruolo di Vicepresidente. Appassionato cinefilo è coautore, con Glauco Borella, di “Lucca effetto cinema” e “Versilia Cento Anni di Cinema”, editi a cura della Fondazione Banca del Monte di Lucca.
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