É in uscita con Tralerighe il saggio “Reduce di Cefalonia” di Veronica Del Vecchio.
Un diario di guerra e prigionia scritto e lasciato ai nipoti. Una nipote che scopre l’eredità del nonno e si mette alla ricerca scavando tra ricordi, disegni e scritti di vita. È la storia di Franco, giovane fabbro ventenne, originario del lago di Como, che viene inviato in presidio sull’isola di Cefalonia, in Grecia, come marinaio della Divisione Acqui. Qui, in seguito all’8 Settembre 1943, si troverà ad affrontare la resistenza, i combattimenti e la prigionia nei campi di lavoro a Corinto, fino al trasferimento in Germania come internato militare, tra malattie, baracche, soprusi e speranze. È il viaggio di un uomo semplice, appuntato e illustrato postumo agli avvenimenti… È il racconto di un nonno ai nipoti, che ripercorre gli eventi passati e vissuti, per riscoprire, per non dimenticare e soprattutto per non essere dimenticato.
«Trascorremmo la notte dormendo in terra. Il mattino del 25 Settembre scendemmo dalla montagna e attraverso il vallone di Santa Barbara ci portarono nella capitale di Cefalonia, Argostoli, in un ex caserma italiana della Divisione Acqui chiamata “Mussolini” adibita ormai a campo di concentramento. Durante il percorso tra i boschi vidi uno spettacolo orribile e drammatico: ai bordi della strada e nelle fosse anticarro vi erano corpi senza vita di militari, dietro a dei muriccioli persino dei feriti. Sangue dappertutto. Altri erano impiccati agli alberi d’ulivo. Ci si guardava ma non si proferiva una sola parola, l’unica cosa che si riusciva a fare era sperare di continuare a vivere. I tedeschi lasciavano che i cadaveri fossero visibili a tutti per farci capire che se avessimo sbagliato qualcosa disubbidendo, quello sarebbe stato il nostro destino».
Franco Del Vecchio, nasce il 26 novembre 1922 a Moltrasio, sul lago di Como. Qui vive, studia alla Scuola Professionale di Disegno e lavora come fabbro, nella bottega artigiana di famiglia, in cui dal 1832 al 2016 si succedono padri e figli. Chiamato alle armi nel 1942, dopo l’addestramento viene inviato a Cefalonia come marinaio della Divisione Acqui, nella batteria antinave SP 33 152/40. Qui, in seguito all’armistizio dell’8 settembre 1943, prende parte alla Resistenza e ai combattimenti, al termine dei quali viene trasferito come prigioniero a Corinto, e poi in Germania, tramite vagone merci. Liberato il 17 Giugno 1945, ritorna in patria un mese dopo, e viene congedato nel Novembre 1945.
Veronica Del Vecchio, nasce a Como il 31 luglio 1996, e vive a Moltrasio, sul lago di Como. Dopo la maturità linguistica, si forma come attrice alla Scuola Teatro Arsenale di Milano, metodo Jacques Lecoq. Lavora come attrice e artista di strada presso la compagnia Auriga Teatro, che ha fondato, e con la quale crea e produce spettacoli di teatro, teatro di strada e circo. “Reduce di Cefalonia” è la sua prima opera, giunta finalista nel 2018 al Premio Internazionale di Letteratura Città di Como, nella sezione narrativa inedita