Il nero psicologico tra i racconti di Patrizia Fistesmaire

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I racconti brevi narrano di aspetti tragici della vita umana e portano il lettore a sperimentare in prima persona le angosce dei personaggi, nell’intento di comprendere i meccanismi  patologici dell’essere umano.

La sospensione del giudizio è l’unico modo per accogliere l’altro e poter accedere alle parti di sé rifiutate e relegate in un luogo indefinito. Il contatto con la morte, il tradimento, la guerra, la violenza ci portano a vedere, attraverso lo sguardo di un altro, che cosa potrebbe accadere a chiunque di noi.

Infanzie rubate e luoghi sospesi, accomunano tutti i personaggi che animano queste storie. Il destino segnato rende ineluttabile la loro sorte e il disgusto lascia spazio al vuoto, di umanità perdute.

Il pranzo della domenica è un momento ove si incontrano gli odori famigliari e si attende di solito una bella giornata. Poi  arriva il lunedì, oppure potrebbe fermarsi il tempo e rendere la domenica un giorno infinito, dove l’angoscia occupa la scena.

Patrizia Fistesmaire è una Psicologa che lavora nel Servizio Sanitario Nazionale. Si è occupata di salute mentale e attualmente dirige un Consultorio dove incontra storie, ogni giorno. L’accesso è libero e gratuito e le persone transitano alla ricerca di una porta aperta nei nostri servizi. Donne che cercano un bambino, donne che se ne vogliono liberare. Persone da ogni luogo del mondo. Genitori che non possono avere un bambino, famiglie che cercano sostegno, nel comprendere i figli che cambiano, che scappano, che restano a mostrare la loro sofferenza. Giovani in cerca di un posto nel mondo, alla scoperta di sé e dell’altro. Donne interrotte o intrappolate in relazioni pericolose che le rendono schiave di un uomo. Bambini abusati, adulti abusanti. Ombre di uomini violenti, forse disperati.

Patrizia è anche un’attivista sindacale, impegnata nella difesa dei diritti dei lavoratrici e dei lavoratori della sanità. Crede nel sostegno del loro benessere per evitare che i meccanismi saturanti dell’istituzione possano minare la salute proprio di chi ha la responsabilità di prendersi cura delle persone.

“Il pranzo della domenica” è la sua prima raccolta e sgorga come un fiume, in un mese di frenetica scrittura. I racconti si collocano esattamente in caselle di vite intrecciate, tra la  stanza di consultazione e l’immaginazione di quello che sarebbe potuto essere.

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