Il ’68 a Lucca tra contestazione, musica, libertà sessuale nel libro di Virginio Monti (Tralerighe)

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È uno dei libri più attesi del 2018, a Lucca e in provincia, quello di Virginio Monti, dove si racconta il ’68 durante il quale un’intera generazione pensò di cambiare il mondo. “Il Futuro Passato, gli anni Sessanta e l’imperdibile ‘68” edito da Tralerighe, racconta degli stili di vita, del modo di vestirsi, della nuova musica, della liberazione sessuale, oltre alla contestazione di un mondo rigido e impenetrabile. In quegli anni lucchesi ragazzi e ragazze figli di operai e di professionisti, giovani di famiglie bene e giovani di famiglie povere, cattolici e laici, eskimo e cappottino, capelli lunghi e capelli corti, esuberanti e depressi, musicisti e calciatori, minigonne e pantaloni alla moda, discussero, si incontrarono, marciarono, occuparono.
Le scuole, le piazze, le cantine fumose, così come improvvisati palcoscenici, diventarono luoghi nei quali si parlava di guerra del Vietnam, di Maggio francese, di Jan Palach e della controversa invasione sovietica della Cecoslovacchia.
Lucca divenne Europa, Mondo e Monti con altri ragazzi e ragazze combatté aspramente il consumismo, l’autoritarismo, il conformismo, le diffuse ingiustizie sociali, la separazione tra istituzioni e società, la politica come carriera e, soprattutto, nel nostro paese, una scuola selettiva, vecchia, chiusa, immobile, burocratica ed autoreferenziale.

«“Il Futuro Passato” è un libro sul ’68 studentesco e giovanile lucchese – scrive Virginio Bertini nella sua introduzione – e sugli anni ’60, che lo precedettero e, in qualche modo, lo prepararono. Ricostruito in base ai ricordi e alla memoria soggettiva dell’autore e a riscontri oggettivi di documentazione di archivio, Virginio Monti racconta, ama ascoltare e far raccontare gli amici, i compagni, i coetanei.
In questo modo ricostruisce anche una storia degli anni ’50 e ’60, dal dopoguerra alla contestazione globale. Dalla mancata epurazione dei fascisti nei gangli vitali dello stato alle persecuzioni giudiziarie dei partigiani, dai fenomeni di emigrazione dalla Valle del Serchio alle condizioni di supersfruttamento e sottosalario, dalla rivolta dei Campus americani contro la guerra del Vietnam alla beat generation, dalla contestazione studentesca al risveglio delle lotte operaie.
Questo libro ci aiuta a non essere “reduci”, ci spinge a studiare, a indagare nelle nostre memorie soggettive, negli archivi, nei  documenti, nelle nostre coscienze e nei nostri cuori, ci spinge a realizzare più conoscenza, più cultura, a costruire reti e ponti di memorie, a collegarle con l’attualità e con le nuove generazioni, a sognare e inventare isole di nuova umanità. Leggere criticamente il nostro “passato prossimo” rappresenta un passaggio importante per costruire il nostro presente e il nostro futuro, sia per chi considera esaustiva la cassetta degli attrezzi culturali ed ideologici tradizionali, sia per chi ritiene invece che questa cassetta vada profondamente rinnovata e arricchita».

Il libro uscirà nelle librerie sabato 10 marzo.

Il Futuro Passato. Gli anni Sessanta e l’imperdibile ’68
di Virginio Monti
Tralerighe libri editore
Pagine 186 – € 15,00

www.tralerighelibri.it

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