Caso Moro, chi aiutò le Br a fuggire da via Fani? Nuovi importanti elementi di chiarezza nel saggio Terrorismo rosso, di Marco Benadusi
Tra le righe libri annuncia l’imminente uscita di Terrorismo rosso. La sinistra eversiva nell’Italia repubblicana, di Marco Benadusi. Un saggio che, attraverso una minuziosa analisi delle molte fonti disponibili, ripercorre quattro decenni di storia nazionale mettendo a fuoco il contesto di relazioni che legarono la lotta armata a un vasto mondo ad essa contiguo e ai tanti soggetti che cercarono di strumentalizzarla. Da questa dettagliata indagine giunge un fascio di luce anche sul caso Moro.
Nei giorni scorsi la Commissione parlamentare d’inchiesta dedicata al rapimento e alla morte del politico democristiano ha pubblicato la sua seconda relazione. Tra gli aspetti chiave evidenziati nel documento vi è la questione delle dinamiche relative alla fuga dei brigatisti da via Fani e alla possibilità di una base delle Br in zona Balduina, un garage posto in un complesso edilizio dello Ior (Istituto opere religiose). La Commissione ha tra l’altro ricordato le testimonianze raccolte all’epoca, relative a un giovane vestito da steward che in quei pressi caricò un paio di borse su un furgone poco dopo il rapimento.
Il saggio di Benadusi fornisce importanti elementi di chiarezza su quanto segnalato dalla Commissione Moro. Si profila infatti la possibilità che vi siano alcuni punti di contatto tra le circostanze illustrate in Terrorismo rosso, attraverso l’utilizzo di fonti aperte, e il lavoro di inchiesta svolto in questi mesi dalla Commissione.
Tra gli esponenti di spicco delle Unità comuniste combattenti (Ucc) vi fu Carlo Brogi, il quale sul piano giudiziario risultò confluito nelle Br qualche mese dopo l’omicidio Moro. Steward all’Alitalia, Brogi curò le relazioni intessute da Mario Moretti a Parigi. Uscì dalle Br nel febbraio 1979 al seguito di Valerio Morucci, con cui aveva un rapporto risalente alla comune militanza in Potere operaio. Dagli atti del processo contro le Ucc, inclusi nelle carte della prima Commissione Moro e analizzati da Benadusi, vi è l’interrogatorio rilasciato da un militante del gruppo nell’estate del 1979, che in riferimento a Brogi dichiarò: “Egli aveva fatto, mi disse, un corso steward per linee aeree; aveva lavorato anche come garagista dalle parti della Balduina”.
In merito all’eventuale covo delle Br alla Balduina, la Commissione Moro ha reso noto di aver fornito alla magistratura informazioni frutto di nuove acquisizioni, segnalando che sono emerse “una serie di presenze significativamente legate all’area politico-ideologica in cui è maturato il sequestro dell’onorevole Moro, tra le quali quella di un soggetto straniero, la cui presenza è confermata da più testimoni; quella di un esponente dell’Autonomia Operaia romana anche nel periodo del sequestro Moro; quella di almeno un militante regolare delle Brigate rosse, con disponibilità di regolare accesso in periodo successivo al sequestro”.
Le prime indagini sulle Ucc – formazione armata i cui membri ebbero variegate relazioni con il mondo della politica e della cultura, con gli ambienti del Vaticano e delle istituzioni pubbliche – si avviarono nel 1979 in seguito al ritrovamento a Roma di un’auto adoperata per il delitto Varisco, vicino piazza Cavour, nel quartiere Prati, e all’individuazione di un negozio da cui gli inquirenti risalirono a una militante del gruppo, nonché ex fidanzata di Morucci. Uno dei principali capi delle Ucc, Guglielmo Guglielmi, ebbe solidi contatti in Francia con Hyperion e riparò successivamente in Nicaragua, sede della latitanza dorata di Alessio Casimirri, il brigatista cresciuto in Vaticano. Nell’inchiesta sulle Ucc è emersa anche la possibilità che il gruppo avesse agganci con il mondo criminale e in particolare con la ’ndrangheta calabrese.
L’eventuale coinvolgimento nel caso Moro della ’ndrangheta così come dell’istituto Hyperion – sospettato di manovrare il terrorismo di sinistra in Europa e gestire i traffici di armi tra le formazioni eversive e i palestinesi – sono ulteriori aspetti posti sotto osservazione dalla nuova Commissione Moro e al tempo stesso ampiamente trattati nel volume di Benadusi, che Tra le righe libri si appresta a pubblicare.
Terrorismo rosso. La sinistra eversiva nell’Italia repubblicana
di Marco Benadusi
Tra le righe libri
354 pagine – euro 20,00
Ordinabile qui:
https://www.ibs.it/terrorismo-rosso-sinistra-eversiva-nell-libro-marco-benadusi/e/9788899141585